12 Giugno 2005 - Pura (Svizzera)

Ricordo di Arturo Benedetti Michelangeli

Marzo 2005 - di Dario de Rosa

Da quando Michelangeli non c'è più, il mondo della Musica è molto più povero.
Certo anche oggi sono tanti i pianisti di grande livello: tanti da rendere imbarazzante anche solo nominarli e tentar di distinguerli. Ma Michelangeli era davvero diverso.


Già quando si presentava sul podio stabiliva un rapporto misterioso col pubblico, affermando un carisma particolare, che significava rispetto, autorità, garanzia di un lavoro appassionato condotto con ordine intellettuale pur nella sofferenza e nella solitudine; e significava onestà e amore per la ricerca analitica generosamente tesa a chiarire i fraseggi e a rivelare la sonorità ideale racchiusa nel testo. E ovviamente la sonorità non era solo il bel suono -quel suono del quale sempre si è tanto parlato- ma il suono "giusto" rivelatore di un significato musicale definitivo, logico eppure fantastico e alla fine miracolosamente semplice.


Oggi, a 10 anni dalla morte, ricordarlo conforta ed esalta la nostra gratitudine per quanto ci ha dato senza nulla chiedere.
E la memoria umanamente si incentra su un sorriso buono e mesto, espressione molto particolare di rari momenti di serenità. Un sorriso riservato solo ai pochi che l'hanno realmente conosciuto.

 

Dario de Rosa

- Pianista del Trio di Trieste.

- Insegna  alla Scuola Superiore Internazionale di Musica da Camera del Trio di Trieste a Duino, e all'Accademia Musicale Chigiana a Siena.